Chiaramente esistono esperienze potenzialmente traumatiche, ed esperienze potenzialmente più traumatiche di altre, ma sono gli auto-giudizi negativi e le convinzioni limitanti a determinare il trauma, non le esperienze. A supporto di quanto detto, basta considerare che due individui diversi possono reagire in maniera totalmente opposta ad un potenziale evento traumatico. Perché una rottura diventi costruttiva, invece che distruttiva o inutile, bisogna chiedersi quali sono state le spinte inconsce, le convinzioni e l’immagine di se stessi che hanno guidato nella scelta del partner e nella conduzione della relazione. Perché ho scelto quella persona? Perché quella persona ha scelto me? Cosa desidero veramente? E l’altro? Quali sono le mie convinzioni riguardo i rapporti, riguardo l’amore? Penso di essere amabile? Degno? Penso che l’amore sia accessibile a me? Oppure penso di non meritarmelo, o che a me certe cose non capitano, o che l’amore non esiste, oppure che porta sofferenza e guai? Che cosa ho imparato dalla mia famiglia d’origine? Mi hanno amato e mi hanno insegnato ad amare incondizionatamente e con rispetto, oppure mi hanno mostrato che l’amore è sacrificio ed è pieno di compromessi? Accedere a queste informazioni è fondamentale per comprendere quali sono gli schemi che mettiamo sempre in atto, quali sono le credenze che ci influenzano senza che ne siamo consapevoli. Quando le cose si mettono male, oppure finiscono, la tendenza che osservo è quella di cercare di comprendere l’altro, osservandone le mosse, per trovare la causa e la soluzione al problema. Con questo non intendo che le persone non si mettono in discussione, anzi, ma inizialmente, invece di partire da se stessi e di risolvere le proprie difficoltà, spesso cercano di capire l’altro e di risolvere la situazione partendo dall’altro. Le relazioni sono uno degli ambiti della nostra vita, ed in un certo senso funziona esattamente come negli altri. Se vogliamo essere produttivi e vincenti nel lavoro, e non ci riusciamo, per risolvere dobbiamo capire a monte qual è la difficoltà. Stessa cosa nelle relazioni ed in qualsiasi ambito della nostra esistenza. Penso che, come in tutto, anche nelle relazioni ci sia una imbarazzante quantità di stereotipi che avvelena la qualità dei rapporti e diminuisce notevolmente la possibilità di vivere esperienze davvero costruttive. Molto spesso sento parlare di incomprensioni, di mancata comunicazione e di compromessi necessari. Mi trovo profondamente in disaccordo. Penso che il compromesso sia un grande male. Cominciare una relazione pensando di dover cedere a compromessi significa iniziare sapendo già di dover rinunciare ad una parte di sé per quieto vivere. E se, invece, provassimo a conoscerci, ad eliminare stereotipi e convinzioni negative e limitanti? Se provassimo a cambiare il rapporto con noi stessi, ad amarci, così da poter amare gli altri incondizionatamente? Se provassimo a liberarci dalla paura del rifiuto per andare incontro agli altri aperti e non sulla difensiva? A quel punto si potrebbe scegliere un partner senza l’ansia di dover far funzionare le cose per forza perché è arrivato il tempo di accasarsi, o per non sentirsi soli. Si potrebbe esprimere il proprio massimo potenziale, in accordo con la propria natura e sessualità, e così potrebbe fare l’altro e insieme vedere se effettivamente si è compatibili, senza dover spingere per forza, senza accontentarsi, consapevoli del fatto che ogni persona che entra a far parte della nostra vita ha un ruolo e che nulla è per caso. Quando una persona tira fuori la massima espressione di sé e lascia anche all’altro la stessa libertà, comunicando e condividendo, supportando, allora è possibile davvero verificare una eventuale compatibilità, ed è a questo punto che i due possono crescere e diventare un qualcosa di nuovo, una coppia. Molti credono che il momento del concepimento consista nell’entrata a forza dello spermatozoo nell’ovulo. In verità l’ovulo inizia una danza che dura molto a lungo, in cui comunica con lo spermatozoo, si scambiano informazioni importanti e, solo al termine di questa “conoscenza”, l’ovulo decide se far entrare o meno lo spermatozoo. Se la scelta è di farlo entrare, lo spermatozoo rilascia delle sostanze chimiche che sciolgono la barriera protettiva dell’ovulo, e così, finalmente, lo spermatozoo può entrare e i due si uniscono in una nuova cellula. Non esistono più come elementi distinti, ma in unione. E’ dunque nella nostra natura, e dovremmo prendere esempio dall’ovulo e dallo spermatozoo che comunicano per verificare la compatibilità e che diventano una nuova unità insieme, facendo lo stesso con i nostri partner e rinunciando al nostro ego per essere davvero insieme e creare qualcosa di nuovo, di bellissimo e di appagante.
Il modo migliore per cambiare il proprio stato interno è agire sulla fisiologia. Power Walking + Vista Cupola di San Pietro. Un bel modo di iniziare la giornata, ma a volte stacco e vado in altri orari, perché il modo più veloce per cambiare uno stato fisico o mentale è agire sulla fisiologia e muoversi. Qualche anno fa durante un summit sulla salute, ho sentito Mark Hyman, uno dei miei medici preferiti e volto internazionale della medicina funzionale, raccomandare semplicemente di fare il possibile. La vita non è sempre gentile e a volte può essere molto difficile o impossibile, o addirittura controproducente allenarsi. Tuttavia un problema fisico o disagio psichico non deve diventare un alibi per non fare. Hyman ricordo disse: “Se tutto ciò che riesci a fare è alzarti dal letto, andare alla porta di ingresso di casa e ritornare a letto, fai quello intanto”. Un passo alla volta ma fatto costantemente porta a grandi risultati. La camminata veloce migliora la circolazione sanguigna e l’ossigenazione di organi e tessuti; stimola positivamente il sistema nervoso; allevia le tensioni e l’ansia generate da accumulo di stress, soprattutto se viene svolta all’aria aperta, nella natura e durante le ore di luce. Perciò ogni volta che sono un po’ stanca o mi sento più statica, quando ho bisogno di dare un twist alla giornata, ma anche tutte le volte che sono di buon umore e ho voglio di prolungare e aumentare lo stato di benessere, prendo e vado. Molte sono le cose che faccio quotidianamente per il mio benessere, ma questa è la più semplice, estremamente efficace, praticabile da quasi tutti e quindi da me caldamente consigliata, soprattutto a tutti coloro che storcono il naso allo sport e vivono incollati a scrivanie, poltrone, sedie e divani. Shake your booty and have a nice day!